Articolo pubblicato su RPD / Nr. Marzo 2019
RPD
Inseriti a pieno titolo nella vita produttiva di tante aziende, non solo nel mondo avanguardistico dell’industria aeronautica e nell’ambito medicale, che con essi condivide il tema generativo, ma diffusi anche nelle molteplici specializzazioni dell’industria meccanica, i sistemi per l’additive manufacturing non sono più visti come soluzioni dotate di misteriosa autodeterminazione, ma correttamente come macchine industriali cui è richiesta produttività e affidabilità non meno che agli altri impianti. Come ogni macchina industriale possono essere calibrati al meglio per l’utilizzo con materiali dedicati. Alcune tipologie di produzione sono perfettamente congeniali per design e dimensioni, altre sconsigliate. E soprattutto, hanno un costo iniziale che richiede un’accorta valutazione per calcolare un’ammortizzazione adeguata e che dovrebbe essere gravato il meno possibile da costi di manutenzione.
Gran parte di queste considerazioni hanno trovato risposta nella consulenza e nel supporto tecnico fornito dai rivenditori, che con la qualità del proprio servizio al cliente, hanno giocato un ruolo determinante nella diffusione delle tecnologie additive.
Una serie potenziata
“Produttività e affidabilità sono le richieste più pressanti del mercato di oggi- – spiega Alessandro Zito, responsabile di prodotto di Ridix – Dall’acquisizione di Concept Laser da parte di GE Additive, avvenuta nel dicembre 2016, sono state apportate molte migliorie su entrambi i fronti; sia sui “cavalli di battaglia”, le macchine M2 e XLINE, con sorgente multi laser a catalogo, sia sui nuovi impianti. Nel 2019 entra finalmente in produzione la M Line, che si colloca in un campo intermedio tra questi due modelli con una camera di lavoro di 500 x 500 x 500 mm ( M2 ha un volume di lavoro di 250 x 250 x 350 mm, e X Line 2000, di 800 x 400 x 500 mm) e una sorgente a quattro laser che lavorano in contemporanea.
Il progetto ha ritardato il proprio lancio sul mercato a vantaggio dell’ampliamento del volume di lavoro, concepito inizialmente come un cubo con 400 mm di lato e di una più spinta automazione. Il tema dell’affidabilità delle macchine, ovvero l’eliminazione degli interventi di manutenzione che impattano sui costi globali dell’impianto, è stato affrontato da GE introducendo modifiche hardware, componentistica e materiali ottimizzati sia nella nuova M Line, sia sui modelli in catalogo X Line e M2,riprogettando le parti che avevano delle criticità, nell’ottica di realizzare dei moduli di produzione di lunga autonomia e affidabilità.”
Servizio alla produzione
In dieci anni di lavoro come rappresentanti di Concept Laser per l’Italia e dal 2017,partner di GE Additive, la nostra azienda si è arricchita di competenze multidisciplinari a corollario del servizio di vendita degli impianti con tecnologia Laser Cusing – prosegue Zito – Ci siamo strutturati con diverse figure professionali che aiutano il cliente a valutare con cura la fattibilità del suo progetto produttivo, in promo luogo analizzando cosa intende realizzare in additivo per capire se è la tecnologia giusta. In azienda, di questa decisiva fase preliminare si prendono carico dei professionisti con un background nella progettazione CAD e la piena conoscenza del metodo additivo, che affiancano il cliente.
È importante anche saper scegliere i materiali con cui lavorare, le leghe metalliche più idonee al progetto, un aspetto che un tempo era invece meno curato. Anche in quest’ambito abbiamo coltivato le competenze adatte che supportano il cliente nella scelta, indifferentemente dal livello di complessità o di qualità che si prefigge ma che lo aiutano, se lo desidera, ad approfondire al massimo quali proprietà si possano ottenere da un metallo e quali no. Talora ho venduto degli impianti con materiali su richiesta; quando il cliente ci chiedeva di poter impiegare una lega non ancora disponibile in commercio, ma realizzabile, l’abbiamo messa a punto insieme alla macchina customizzata sulle sue esigenze.”
Non solo Avio e Medicale
I mercati per noi più importanti sono, come per il mondo dell’additive in metallo nella sua globalità, l’aeronautica e il medicale.
Ma non sono pochi i clienti che provengono dalla meccanica generale nelle sue varie sfaccettature – sottolinea Zito – per esempio costruttori di macchine per il packaging, meccanica di precisione, in generale di attrezzature da produrre in serie non numerose ma con esigenze un po’ particolari. Quasi quotidianamente prendono il via progetti in cui occorre realizzare un componente importante e complesso da costruire che richiede l’apporto congiunto dell’additivo e delle tecnologie di asportazione truciolo per arrivare a rispettare tolleranze rigide.
Questi clienti sono aziende anche di primo piano che integrano una soluzione AM nel proprio parco macchine per gestire internamente la costruzione di piccole serie: per esempio, costruttori di macchine utensili che producono strumentazione su misura per l’utente finale che, con l’aiuto dell’additive può essere alleggerita e implementata con funzionalità migliori in alcune parti. Un altro mondo produttivo per noi interessante è rappresentato dalle aziende che affiancano il settore automotive, per esempio i costruttori di stampi per pneumatici.
Negli pneumatici invernali sono intagliate nel battistrada sottili scanalature per incrementare la tenuta di strada su neve e ghiaccio.
Diversi nostri clienti realizzano lamelle in acciaio, un particolare ideale per la realizzazione additiva per le dimensioni molto piccole e per gli spessori esigui: in brevissimo tempo sono stampate e inserite nello stampo per riprodurre le scanalature sottili. Spesso, quando producono le prime linee di gommatura realizzano in additivo anche lo stampo prototipale, che, suddiviso in moduli, è compatibile con l’area di lavoro delle nostre macchine; talora realizzano anche lo stampo definitivo. Il tutto rigorosamente in acciaio, il metallo preferito in quel settore. In questa tipologia di applicazione, il vantaggio dell’additive manufacturing non è nel costo ma nella tempistica di sviluppo dei nuovi pneumatici.”
Adelante con juicio
L’esperienza di Ridix ritrae la struttura frammentata ma dinamica dell’industria italiana, in cui le imprese lungimiranti, anche quando l’orizzonte non è per nulla roseo, sanno attingere all’innovazione là dove siano chiari i costi e i benefici. In questo senso il lavoro di supporto tecnico, progettuale e di customizzazione dell’offerta svolto dall’azienda torinese è stato coerentemente recepito. ” I primi dati del 2019 sull’andamento dell’industria meccanica e manifatturiera italiana non sono ottimistici tuttavia il settore dell’additivo è un pò in controtendenza. Il 2018 si è concluso con un trend decisamente più positivo rispetto ai primi mesi dell’anno e il 2019, se pur con calma, sta per ora confermando questa positività ” conclude Alessandro Zito.