Articolo pubblicato su Lamiera / Nr. Novembre 2017
Gianandrea Mazzola
Torniamo a parlare di elementi normalizzati a distanza di qualche anno.
In un contesto decisamente più favorevole, forte anche di una ripresa che si va, via via, sempre più consolidando. Costruttori e distributori, da parte loro, proseguono il loro percorso di crescita, consapevoli di come molte imprese italiane (grazie anche alle agevolazioni fiscali) siano finalmente riuscite a pianificare nuovi investimenti con maggiore lungimiranza.
Con queste premesse l’anno in corso viene visto come decisivo e di svolta.
Quali invece le prospettive per il 2018? Quale l’evoluzione e il trend tecnologico atteso?
Quale il punto sul settore-cliente?
Lo abbiamo chiesto direttamente agli addetti ai lavori con l’obiettivo di fornire un quadro abbastanza rappresentativo dello stato di salute del comparto.
Anche Ridix, per voce della responsabile normalizzati per stampi, Serena Angilletta conferma, in generale, il graduale ritorno di una parte del settore manifatturiero degli stampi che in passato ha scelto l’estero, cercando manodopera a basso costo.
«Stiamo inoltre assistendo – aggiunge – alla costituzione di nuovi assetti produttivi internazionali, resi necessari per un interscambio di competenze e per attuare quelle economie di scala atte a produrre con prezzi accettabili dal mercato. Se le quantità di pezzi che lo stampo deve produrre diminuiscono, occorre comunque che il prezzo per pezzo non aumenti. La conseguenza è inesorabile: lo stampo deve costare meno. Ci sembra che sia questo il fenomeno oggi più rilevante. L’omologazione presso le maggiori aziende produttrici, nei comparti automotive, elettrodomestico, elettronico, packaging e così via, sono un’altra chiave importantissima per restare sul mercato con commesse importanti».